3 anni fa moriva Kobe Bryant. Il 26 gennaio 2020 ci lasciava il grande atleta Kobe Bryant: perse la vita in un incidente in elicottero insieme ad altri 8 passeggeri, tra cui la figlia Gianna Maria, di soli 13 anni.
3 anni fa moriva Kobe Bryant, l’incidente
Pochi attimi cruciali di terrore. Lo schianto dell’elicottero. Il frastuono, il boato. E poi l’incendio.
Il 26 gennaio 2020, la leggenda del basket Kobe Bryant ci lasciava a soli 41 anni.
L’incidente è avvenuto nell’area di Calabasas, in California, più precisamente tra Las Virgenes Road e Willow Glen Street. Alle 10 del mattino circa, ora locale: alle 9.47 è stata registrata la chiamata al 911, dove si segnalava un incendio.
L’elicottero, un Sikorsky S-76B costruito nel 1991, era decollato alle 9.06 dal John Wayne Airport in direzione Thousands Oaks, dove era in programma un torneo di basket maschile e femminile organizzato dalla Mamba Sport Academy. 
Il velivolo aveva superato la zona di Boyle Heights, nei pressi del Dodger Stadium, sorvolando Glendale. Alcuni testimoni hanno affermato che in quell’area la visibilità era fortemente ridotta a causa di una nebbia molto estesa e densa.
Intorno alle 9.30 gli operatori della torre di controllo entrarono in contatto con l’elicottero preoccupati perché il pilota stava volando in tondo da un quarto d’ora; dopo le rassicurazioni del pilota, la comunicazione si interruppe. Lo schianto contro la collina Calabasas, nel Nord di Los Angeles, sarebbe avvenuto dopo una brusca e sbagliata manovra del pilota.
A perdere la vita furono: Kobe, sua figlia Gianna, John Altobelli (ex giocatore di baseball e allenatore dell’Orange Coast College), sua figlia Alyssa (compagna di squadra di Gianna), sua moglie Christina Mauser (assistente allenatrice di basket alla Harbour Day School), Sarah e Payton Chester (mamma e figlia residenti nella contea di Orange), Ara Zobayan, pilota con oltre 8.000 ore di volo.
Dopo meno di un mese dalla tragedia e dopo i funerali in forma privata, il 24 febbraio 2020 Kobe Bryant e sua figlia Gianna sono stati ricordati con una cerimonia pubblica allo Staples Center di Los Angeles.
“Una celebrazione della vita”, queste le parole della moglie Vanessa, che ha scelto la data non in modo casuale: 20, come gli anni di carriera Nba di Kobe. 24, come il numero della sua maglia. 2, come il numero della maglia di Gianna.
3 anni fa moriva Kobe Bryant
Per moltissimi appassionati di basket Kobe Bryant rappresenta ancora oggi un modello sportivo da seguire, per il suo amore verso questo sport, per la sua mentalità da vincente, per come riusciva a credere in sé stesso prima ancora che lo facessero gli altri, per le sue incredibili capacità, per la sua dedizione nel lavoro; tutto questo riassunto solo in due parole: Mamba mentality.
Sono stati incalcolabili gli omaggi per ricordare Kobe, il Black Mamba.
A partire iniziare le partite dall’infrazione dei 24 secondi per permettere al pubblico di alzarsi in piedi e tributare il fenomeno.
Bellissima anche l’idea del comune di Reggio Emilia di dedicargli uno spazio pubblico, “piazza Kobe Bryant”.
Il 28 gennaio 2020 l’Empire State Building si colorava di giallo e viola. Anche il Madison Square Garden di New York si è tinto degli stessi colori.
La fermata di Bryant Park della metro di New York diventa Kobe Bryant Park per un giorno.
L’SM Mall of Asia, uno dei più grandi centri commerciali delle Filippine, onora sia il 24 che l’8, i due numeri della carriera di Bryant.
In tutti i palazzetti d’America sono spuntati tributi in onore della leggenda gialloviola.
Uno dei tributi più toccanti è stato quello dell’Università di Connecticut, la cui squadra femminile è la più famosa di tutti gli Stati Uniti. Gigi Bryant aveva il talento per unirsi alla storica squadra di coach Geno Auriemma: la squadra le ha riservato un posto in panchina con una maglia personalizzata col numero 2 e un mazzo di fiori.
Tantissimi fiori e ricordi fuori dalla palestra di Lower Marion High School, il liceo di Kobe dove tutto è cominciato.
Stesso tributo anche alla Mamba Sports Academy, il centro di allenamenti voluto da Kobe dove si giocavano le partite della squadra della figlia.
Anche San Siro ha voluto concedere un tributo in memoria di Kobe Bryant. In occasione di Milan-Torino, sfida di Coppa Italia, sono passate sullo schermo dello stadio alcune immagini dell’ex stella NBA, dichiarato tifoso rossonero, sulle note di “Who wants to live forever” dei Queen. E al minuto 24, tutto San Siro ha iniziato ad applaudire in onore di Kobe.
3 anni fa moriva Kobe Bryant.
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