Nella mattinata del 2 gennaio gli attivisti per l’ambiente di Ultima Generazione hanno colpito ancora. Questa volta a Roma, gli ambientalisti imbrattano la facciata del Senato, solo l’ultimo degli atti di cui si stanno rendendo protagonisti i ragazzi del movimento in tutta Italia.
Roma, gli ambientalisti imbrattano la facciata del Senato: cosa è successo
La mattina del 2 gennaio, poco prima delle 8, gli attivisti di Ultima Generazione hanno inaugurato il nuovo anno con un altro dei loro gesti provocatori: l’obiettivo, questa volta, è palazzo Madama a Roma, sede del Senato.
Un gruppo di ragazzi si è avvicinato all’edificio istituzionale e, attraverso degli estintori, ha lanciato della vernice arancione su uno dei portoni, sulle finestre e sul resto della facciata. Sono stati subito diffusi dei video sui social che mostrano quanto è successo.
I carabinieri sono intervenuti in maniera tempestiva per fermare i ragazzi e sono riusciti a fermarne cinque. Sulla vicenda sta indagando la Digos con il supporto dei Carabinieri.
Il presidente del Senato Ignazio La Russa, in merito all’accaduto ha rilasciato le seguenti dichiarazioni.
“Nessun alibi, nessuna giustificazione per un atto che offende tutte le istituzioni e che solo grazie al sangue freddo dei carabinieri non è trasceso in violenza. […] Il Senato è stato vigliaccamente scelto perché a differenza di Palazzo Chigi, della Camera dei deputati e di altre istituzioni, non ha mai ritenuto fino ad ora di dover creare un area di sicurezza attorno all’edificio. Ho convocato immediatamente per domani alle ore 15 il Consiglio di presidenza del Senato per ogni opportuna decisione”.
Roma, gli ambientalisti imbrattano la facciata del Senato: Ultima Generazione
Gli ambientalisti di Ultima Generazione hanno fatto molto parlare di loro nell’ultimo anno, viaggiando anche sull’onda di movimenti internazionali come Just Stop Oil, quello della salsa di pomodoro sui girasoli di Van Gogh, per intenderci.
Lo scopo di questi atti provocatori non violenti, ma che spesso sono sfociati in vandalismo vero e proprio, è quello di portare l’attenzione del grande pubblico sul tema della crisi climatica.
Come si legge sul loro sito:
“L’Italia è distrutta dalla crisi climatica ed ecologica. Siamo tra i Paesi più colpiti in Europa e i prossimi anni saranno sempre peggio. Se non cambiamo rotta subito, presto non ci saranno più né cibo né lavoro, rischieremo di perdere le nostre case e sarà la gente comune a pagarne le conseguenze. […] Abbiamo deciso di compiere azioni di disobbedienza civile nonviolenta.”
Il senso di attaccare un edificio istituzionale veicola sicuramente il messaggio che a dover fare una mossa decisiva verso la risoluzione del cambiamento climatico sono prima di tutto le istituzioni stesse, chi sta al potere, chi legifera. Gli ambientalisti imbrattano la facciata del Senato per mandare un messaggio a chi detiene il potere decisionale.
Gli attivisti di Ultima Generazione si sono anche resi protagonisti di altri atti di protesta meno condivisibili di altri.
Forse quella che è piaciuta di meno è quella che vedeva gli attivisti bloccare le strade stando seduti sull’asfalto.
Questa iniziativa, che mantiene comunque uno scopo nobile, ha gettato decisamente una cattiva luce sul movimento. A questo ha contribuito una serie di video che sono girati sui social in cui una donna, che doveva recarsi all’ospedale per una seduta di chemioterapia non è stata lasciata passare dai ragazzi che rivendicavano motivi più importanti.
Questo atteggiamento ha generato un’ondata negativa da parte dell’opinione pubblica, spostando l’attenzione dallo scopo di Ultima Generazione all’atto in sé.
Un tipo di protesta che non sta sorbendo l’effetto desiderato, purtroppo.
Roma, gli ambientalisti imbrattano la facciata del Senato
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