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È morto Juan Carrito l’orso simbolo del PNALM

da | Gen 24, 2023 | News

È Morto Juan Carrito

È morto Juan Carrito. L’orso bruno marsicano era diventato famoso nel Parco Nazionale d’Abruzzo e scorrazzava tranquillo nei vari paesi dell’area, era diventato un simbolo e i suoi video erano ormai famosi sul web.

È morto Juan Carrito, come è successo

È stato investito da un auto ed è rimasto agonizzante per qualche momento, poi non ce l’ha fatta, è morto Juan Carrito, l’orso simbolo del Parco Nazionale d’Abruzzo.

L’incidente si è verificato a Castel di Sangro (AQ), in una strada che porta al cimitero, un po’ fuori dal centro. Il conducente alla guida di un’Opel Corsa bianca non ha visto l’orso e quando l’ha fatto era ormai troppo tardi. L’auto ha colpito l’animale ferendolo a morte. Nell’impatto la vettura è andata distrutta, ma fortunatamente i passeggeri e il conducente a bordo sono rimasti illesi.

Il corpo di Juan Carrito è stato trasferito nell’Istituto Zooprofilattico di Isernia per l’autopsia. Il plantigrado, un esemplare di orso bruno marsicano di 150 chili, era uno dei quattro cuccioli di  Amarena ed era nato nel Parco nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise quattro anni fa.

Era diventato molto famoso nel territorio del Parco e non solo, infatti sono stati diversi gli avvistamenti a Castel di Sangro, Roccaraso, Pescocostanzo, Rivisondoli ecc.

L’anno scorso era finito al centro di una grossa polemica perché, dal momento che era diventata un’abitudine (non sana per l’animale) quella di frequentare i centri abitati, il Parco Nazionale d’Abruzzo e il Parco della Majella avevano deciso di chiuderlo in  un’area protetta e recintata per evitare che si avvicinasse troppo all’uomo. Questa scelta non è stata apprezzata e il comprensorio ha spinto affinché il Parco rieducasse l’orso al fine di reinserirlo libero in natura – e tanto è stato fatto.

Purtroppo Juan Carrito non era un orso dal comportamento facile e indurlo a vivere lontano dalla presenza dell’uomo non è stata una sfida semplice, infatti continuava a tornare alla ricerca di cibo.

Qualche tempo fa era entrato in letargo, ma circa tre giorni fa si era svegliato di nuovo, probabilmente per la fame… ma ad attenderlo c’è stato un triste epilogo.

È morto Juan Carrito, l’annuncio del PNALM

“Investito Juan Carrito…” così esordisce il post su Instagram del profilo ufficiale del Parco.

È Morto Juan Carrito

“Questa sera sulla Strada Statale 17 prima della della Galleria G. Fiore, fuori dal territorio del Parco, è stato investito Juan Carrito che dopo alcuni minuti di agonia è morto a causa del trauma riportato nell’impatto con una vettura in transito. Fortunatamente la persona alla guida non sembra aver riportato traumi. Sul posto sono intervenuti per i primi soccorsi, Guardiaparco, Carabinieri, Carabinieri Forestali e il veterinario la D.ssa Scioli del Servizio Veterinario di Castel di Sangro. L’animale sarà recuperato dal personale del PNALM e trasportato all’Istituto Zooprofilattico per la necroscopia.”  con queste parole si descrive in breve l’accaduto.

“Non ci sono parole per quello che è successo. Juan Carrito era un orso problematico ma al Parco abbiamo fatto di tutto, contro tutto e tutti, per dargli una chance e farlo rimanere libero. Ora ci ha lasciato….  “Stasera siamo tutti un pò più poveri perchè se ne è andato uno di famiglia” ha dichiarato il Presidente del Parco, Giovanni Cannata”.

È vero, Juan Carrito è stato un orso dal comportamento atipico. Si avvicinava sempre troppo ai centri abitati, nonostante venisse sempre prontamente allontanato dai guardiaparco.

Ma a deviare l’atteggiamento dell’animale sono state anche le persone, troppo spesso turisti non abituati a vivere a stretto contatto con la natura, che lo avvicinavano troppo, infastidendolo, solo per fare una foto da pubblicare sui social. A nulla sono serviti i numerosi appelli del Parco e degli abitanti locali.

Non sono solo gli animali quelli da dover rieducare, ma anche e soprattutto chi visita la natura con atteggiamento irrispettoso della flora e della fauna.

È morto Juan Carrito.

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