Amici e amiche oggi vi parliamo del film il diritto di opporsi su Netflix che abbiamo visto questo fine settimana. La storia vera dell’avvocato Bryan Stevenson, un uomo diventato famoso per aver combattuto per la giustizia in un sistema giudiziario ostile.
Il film ha ottenuto 1 candidatura a SAG Awards, In Italia al Box Office Il diritto di opporsi ha incassato 1,3 milioni di euro .
Basato sulla vera storia raccontata da Stevenson nel libro “Just Mercy”, Il diritto di opporsi è il resoconto di una battaglia contro l’ingiustizia e il razzismo nello Stato reso celebre da Harper Lee con il suo “Il buio oltre la siepe”: l’odissea di un innocente accusato ingiustamente di un omicidio e difeso dal coraggioso avvocato Atticus Finch.
Il Diritto di opporsi su Netflix
Regia di Destin Daniel Cretton, con Michael B. Jordan, Brie Larson, Tim Blake Nelson, Jamie Foxx, O’Shea .
Titolo originale: Just Mercy. Genere Drammatico, – USA, 2019, durata 136 minuti. Uscita cinema giovedì 30 gennaio 2020 distribuito da Warner Bros Italia. Il film è stato girato quasi interamente nei pressi di Atlanta, in Georgia, con alcune scene anche a Montgomery, in Alabama.
Il Diritto di opporsi su Netflix trama
Bryan Stevenson è un giovane afroamericano laureato in legge ad Harvard.
Potrebbe fare carriera nel Nord degli Stati Uniti e invece sceglie di lavorare, in gran parte pro bono, per difendere i condannati a morte in Alabama, molti dei quali non hanno beneficiato di un regolare processo: e quasi tutti sono neri come lui.
Fra questi c’è Walter McMillian, nel braccio della morte per l’omicidio di una 18enne bianca: un delitto al quale è completamente estraneo, ma per il quale bisognava trovare un colpevole in fretta, per “tranquillizzare la comunità” (bianca).
Il Diritto di opporsi su Netflix Recensione
Colore della pelle, disuguaglianze, una condanna ingiusta per una persona che agli occhi della società è nata criminale.
La sua colpa è di essere afroamericano, di mettere in dubbio la superiorità dell’uomo bianco già solo con la sua esistenza.
Il suo nome è Walter McMillian, accusato ingiustamente dell’omicidio di una diciottenne e condannato a morte.
A difenderlo c’è l’avvocato Bryan Stevenson, che ancora oggi combatte nei tribunali d’oltreoceano. Il caso che il film racconta è accaduto davvero.
Il regista Destin Daniel Cretton non ha bisogno di calcare la mano per mettere in scena un legal thriller solido, con un tris d’assi come Michael B. Jordan, Jamie Foxx (il migliore dei tre) e Brie Larson.
Confronta la realtà con la finzione, sottolinea più volte che l’omicidio è avvenuto a Monroeville, dove Harper Lee ha scritto Il buio oltre la siepe.
L’ingiustizia viene perpetrata proprio dove la grande autrice aveva lanciato il suo messaggio di speranza.
Il Diritto di opporsi su Netflix In una parola: uguaglianza.
E quello per cui si batte Stevenson è proprio il mitico “la legge è uguale per tutti”, che in America si riassume nel “In God We Trust” (abbiamo fiducia in Dio).
Cretton pesca a piene mani da Stephen King e Frank Darabont (Il miglio verde), e si avvicina anche al Clint Eastwood di Fino a prova contraria.
La questione tempo è centrale, la sedia elettrica incombe
Qualcuno ha i giorni contati, a meno che non arrivi un giovane da Harvard pronto a trasformarsi in una nuova bandiera.
Cretton vuole far indignare, ma il suo non è un cinema “urlato”.
La parola è ai giurati, al pubblico.
E sul banco degli imputati non c’è solo McMillian, ma un intero sistema corrotto.
A pagare è la gente comune, che poi sceglie di scendere in strada con una mitragliatrice in mano.
Come ne Il momento di uccidere di Joel Schumacher.
Stevenson ha realmente fondato l’Equal Justice Initiative, organizzazione no-profit che offre una giusta assistenza legale a chi si trova nel braccio della morte. Per non perdere mai Il diritto di opporsi.
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