Il rinculo della pandemia è davvero un rischio in Italia?
Tutto è iniziato così nella prima mattinata del 24 febbraio 2022 Putin ha annunciato un’operazione militare nel Donbass, dando inizio ad un’invasione dell’Ucraina.
Probabilmente così racconteranno (speriamo) un giorno i libri di storia nelle scuole.
Ma mentre l’attenzione è totalmente spostata sulla guerra che fine ha fatto la pandemia?
Ieri 60.191 i nuovi casi di Covid in Italia, dato in rialzo per la prima volta dal 26 Gennaio, 184 ancora i decessi.
A fronte di questi numeri facciamo un passo indietro…
Il rinculo della pandemia tra disuguaglianze e cattiva informazione
Fine Gennaio 2022, un gruppo di ragazzi manifesta in memoria di Lorenzo Parelli, il 18enne di Udine morto nel suo ultimo giorno di tirocinio per un corso di formazione professionale e arrivano manganelli e botte, tra le giustificazioni spunta la scusa del distanziamento e del divieto di assembramento (Dei fatti vi abbiamo parlato qui).
Fermo restando il nostro chiaro dissenso alla violenza e il nostro appoggio insieme alla solidarietà per i manifestanti, come mai oggi le piazze si possono riempire a suon di 50.000 e più persone per richiedere la pace senza che nessuno parli più di assembramenti, di distanziamento sociale o di rinculo della pandemia?
Viene spontaneo chiedersi se il virus si diffonda in base al grido di protesta, del resto dalle decisioni dei politicanti non sarebbe la prima volta che il covid mostri delle nette preferenze.
Il Rinculo della pandemia la giusta accoglienza, i rischi e le disuguaglianze.
Prima che scendiate in polemiche inutili, siamo a favore della doverosa oltre che umana accoglienza del popolo ucraino e il nostro monito è alla gestione politica non ai cittadini. Fatta questa doverosa premessa andiamo avanti…
Scorrendo la classifica mondiale della percentuale di popolazione vaccinata contro il Covid, prima di trovare l’Ucraina ce ne vuole.
Secondo l’ultimo aggiornamento disponibile sul sito Our World in Data, il paese in guerra non arriva al 35 percento di copertura, appena prima di Lesotho, Guatemala e Mozambico.
Non solo, mentre in Italia tra restrizioni, obblighi mascherati e multe si è raggiunto comunque oltre l’80% di popolazione vaccinata, va sottolineato che anche in merito alla vaccinazione gli Ucraini sono fermi sulle loro posizioni (sicuramente non sono stati ricattati con cose SACRE come il lavoro).
Infatti nonostante le regioni si siano attivate (così viene comunicato) per le vaccinazioni dei profughi la maggioranza le rifiuta.
Non è da sottovalutare che la popolazione ucraina è per lo più di religione ortodossa, una delle religioni più caute con le vaccinazioni e certamente non potremo rincorrere i profughi con le siringhe in mano (almeno ce lo auguriamo).
Ma non c’è solo il Covid.
“Si segnalano notevoli criticità dovute alle basse coperture vaccinali e al recente verificarsi di focolai epidemici, come l’epidemia di morbillo nel 2019 e il focolaio di polio iniziato nel 2021 e tutt’ora in corso nel paese ucraino“, scrive il ministero della Salute nella prima circolare alle ASL territoriali in merito alla crisi ucraina.
“Tale situazione affonda le radici in anni di difficoltà organizzative e di approvvigionamento di vaccini, oltre che in una lunga storia di esitazione vaccinale nel paese, ampiamente diffusa sia nella popolazione generale che fra gli operatori sanitari.
Questo può ulteriormente aumentare il rischio che si sviluppino focolai epidemici nelle strutture deputate all’accoglienza dei migranti, già favorito dalle precarie condizioni igienico-sanitarie associate alla crisi e al fenomeno migratorio stesso”.Ha avvertito il ministero.
Con tono più sarcastico Sileri ha ricordato che lo stato di rifugiato non prevede l’obbligo vaccinale.
Noi siamo a favore della libera scelta e l’abbiamo espresso più volte ma questa dovrebbe riguardare TUTTI.
Nel nostro Paese, secondo le stime dell’Associazione Culturale Europea Italia-Ucraina sono attesi centinaia di migliaia di profughi, tenendo conto che in Italia la comunità ucraina conta circa 240mila persone, che molti parenti cercheranno di congiungersi a queste e che ogni famiglia ucraina ha in media due o tre figli.
Ma in tutto questo gli italiani?
Il rinculo della pandemia, gli italiani e il green pass
Il green pass per gli italiani deve essere abolito, perché un obbligo se ha ragione di esistere deve esistere per tutti ma per ora così non è.
Il super green pass per il lavoro per gli over 50 in base alle norme attuali dovrebbe restare in vigore fino al 15 giugno, data in cui scade l’obbligo di vaccinazione per gli over 50 italiani e stranieri residenti in Italia.
1,4 milioni di over 50 senza vaccino al 15 Febbraio 2022, di questi non si conosce il numero esatto di esonerati dalle proprie mansioni.
A non conoscersi inoltre sono il numero di sanzioni emesse agli over 50 privi di vaccinazione.
Temi che il governo dovrebbe discutere e rivedere immediatamente.
Il Rinculo della pandemia paura fondata o allarmismo?
Siamo certi che se deve arrivare l’ennesima variante (generalmente in autunno inverno) arriverà a prescindere da tutto ciò che è stato fatto finora e purtroppo siamo certi che ci troverà ancora in una guerra tra pluri vaccinati ed erroneamente definiti no vax.
Sicuramente se e quando arriverà non avremo fatto ancora nulla per la sanità pubblica, per i posti in terapia intensiva e per ripristinare gli ospedali in disuso.
Danni economici
Un altro dato certo è che oggi la paura del rinculo della pandemia come l’abbiamo definito noi danneggia ancora l’economia italiana, alle porte dell’arrivo della Pasqua le limitazioni da gren pass e l’avvento delle sanzioni (giuste) alla Russia scoraggiano il turismo con attività che continuano a chiudere e fanno i conti con i rincari.
Il Rinculo della pandemia e un’ipocrisia tutta italiana
Strano il popolo italiano che riesce sempre a sorprenderci, oggi sui vari social grida a gran voce la vicinanza e il sostegno al popolo ucraino (vaccinato o meno) ieri augurava ai “no vax” di morire senza diritto alle cure.
Molti potrebbero asserire che davanti ad una guerra certe “cose” decadono, ma anche questo accade per una sorta di amnesia della quale sembra essere affetto il nostro popolo.
Anche dalla pandemia avevamo detto che ne saremmo usciti migliori.