Il supplì e la sua storia: il fritto per eccellenza di Roma, dalla forma ovale e la panatura croccante, è lo street food più amato dai capitolini.
Tipicamente apprezzata è la versione al telefono, simbolo del vero supplì romano.
Scopriamo insieme la storia e del fritto rosso, pieno di mozzarella.
Il supplì e la sua storia: il fritto per eccellenza di Roma
Il mitico supplì, uno dei street food più amati è perfetto sia per spuntini veloci che per accompagnare un pasto di pizza.
Comodo (da mangiare rigorosamente con le mani), e da dividere a metà per ammirare la mozzarella filante(caratteristica della versione “al telefono”).
Pratico per merende golose o pranzi veloci, il supplì è un’ottima risposta per le tue papille gustative.
Il supplì ha un nome decisamente particolare, il suono ricorda un verso di sorpresa, ed effettivamente la parola sorpresa centra.
La storia narra che il nome supplì derivi dal francese “surprise“, pronunciato ‘supris’.
A quanto pare nella lingua dei cugini d’Oltralpe la parola suprise è più vicina alla nostra versione italiana.
Ovviamente i francesi si sorpresero per il cuore di mozzarella, che nella versione al telefono lascia di stucco: mozzarella filante che collega le due metà spezzate come un filo di telefono tra due cornette.
Quando si afferma ?
Il suddetto nacque a Roma intorno a gli anni ‘800, si riconosce per la sua forma rotonda, la pallina di riso al ragù e mozzarella.
Chiamata un tempo “soplis” (di riso) dallo stupore del soldato francese che una volta divisa la pallina rossa scoprì la mozzarella nascosta.
Il termine una volta italianizzato divenne “supplì”, inizialmente venduto per le strade durante feste, sagre, o gustato in una merenda golosa nelle piazze dei quartieri.
Divenne una vera e propria pietanza quando comparve per la prima volta su un menù.
Era il lontano 1874 e il nostro caro supplì appare sul menù del ristorante “Trattoria della lepre”, con il nome soplis di riso.