Meta e Siae non trovano un accordo
Il gigante di Mark Zuckerberg e la Società Italiana degli Autori ed Editori (SIAE) non hanno rinnovato la licenza che era scaduta nel mese di gennaio, e questo ha portato alla rimozione della musica italiana da Instagram e Facebook.
Meta, la società madre dei due social network, e SIAE non sono riusciti a trovare un accordo per rinnovare la licenza di utilizzo delle opere musicali italiane.
Meta e Siae non trovano un accordo: via la musica italiana da Instagram e Facebook
Meta ha dichiarato che la tutela dei diritti d’autore è una priorità assoluta per loro, e che avrebbero rimosso i brani del repertorio SIAE dalla libreria musicale poiché non è stato raggiunto un accordo.
La società ha anche affermato di avere accordi di licenza in oltre 150 paesi e di continuare a impegnarsi per trovare un accordo equo con SIAE.
D’altra parte, SIAE ha affermato che si tratta di una decisione unilaterale di Meta e che gli autori ed editori italiani sono sconcertati.
La società ha dichiarato che Meta ha richiesto di accettare una proposta unilaterale senza una valutazione trasparente e condivisa dell’effettivo valore del repertorio.
SIAE ha anche sottolineato che la negoziazione era in corso quando Meta ha preso questa decisione.
Meta e Siae non trovano un accordo
Il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, ha espresso la necessità che i colossi transnazionali rispettino l’identità e la sovranità legislativa degli Stati e difendano le opere di ingegno degli autori italiani.
Le parti si sono sedute attorno al tavolo quando si avvicinava la scadenza dell’accordo pluriennale precedente.
Meta ha presentato le condizioni che erano state già accettate dai partner di altri paesi come la Spagna, la Francia e il Regno Unito.
D’altra parte, SIAE, che possiede il 99% della musica italiana in catalogo, ha proposto un modello di condivisione delle entrate e ha chiesto a Meta di considerare il valore economico dei contenuti generati dagli utenti e corredati da brani musicali italiani.
La società ha anche comunicato di avere raggiunto un accordo analogo con YouTube di Google e TikTok.
Meta e Siae non trovano un accordo conseguenze
Quali saranno le conseguenze della decisione presa da Meta riguardo ai brani del repertorio Siae? Gli utenti italiani ed europei non potranno più utilizzarli nelle Storie di Facebook e Instagram, nei Reel di Facebook e Instagram, e nel Feed di Instagram, dove l’aggiunta di musica era stata resa possibile dallo scorso novembre.
Ma cosa accadrà ai contenuti già pubblicati che includono brani del repertorio Siae, come i Reel e i post?
Su Facebook verranno rimossi e potranno essere ricaricati successivamente senza la musica o con un altro brano, mentre su Instagram la musica verrà silenziata, a meno che l’utente non scelga di sostituirla con un’altra traccia disponibile sul catalogo di Meta.
Si prevede che la rimozione dei brani e dei contenuti inizi nel primo pomeriggio di oggi e richiederà del tempo prima di essere completata.
Se Meta dovesse andare avanti con questa decisione e non tornare al tavolo delle trattative, ci saranno conseguenze significative – anche se si tratta solo di musica italiana.
Ciò avrà un impatto sull’attività degli utenti, dei creator e degli influencer che utilizzano la musica per migliorare i loro contenuti, e sulla competitività dei social network di Meta.
La musica è un punto di forza di TikTok, un rivale di Meta, che è associata ai meme, ai balletti e alle tendenze.
Le pressioni competitive sono state menzionate dal CEO di Meta, Mark Zuckerberg, come una delle cause dei licenziamenti di 10mila persone, dopo gli 11mila tagli dello scorso autunno.
Meta e Siae non trovano un accordo opinioni
Mogol, presidente onorario della Siae, ha commentato l’evento durante la presentazione dell’album Capolavori Nascosti, sottolineando come queste piattaforme digitali guadagnino miliardi e siano riluttanti a pagare gli autori che vivono dei loro diritti.
Ha anche evidenziato come la Siae stia lottando per proteggere gli artisti, affermando che il copyright è stato approvato dalla Camera e dal Senato ma è bloccato da 7-8 mesi per mancanza di decreti attuativi.
Enzo Mazza, amministratore delegato di Fimi, la Federazione dell’industria musicale, ha dichiarato che la recente direttiva sul copyright ha stabilito regole precise per le licenze di musica online e si augura che Siae e Meta trovino presto un accordo nell’interesse del crescente mercato musicale in Italia e degli aventi diritto.
Restate aggiornati sui nostri canali social.
Le altre news.