Oggi ti diciamo tutto quello che devi sapere sul referendum 12 giugno 2022.
Referendum 12 giugno 2022: cosa si vota
Domenica 12 giugno si vota per abrogare cinque norme di Giustizia. L’obiettivo è quello di modificare alcune norme tecniche che hanno un impatto significativo sul sistema giudiziario.
Come menzionato sopra, il referendum in questione è abrogativo, quindi mira a cancellare alcune parti di legge già esistenti.
Di conseguenza:
- Se si vota sì, si sta esprimendo la volontà di eliminare quelle leggi
- Se si vota no, si sta esprimendo la volontà che tutto rimanga così com’è
La consultazione sarà valida solamente se si raggiungerà il QUORUM, ovvero se voterà la maggioranza degli aventi diritto al voto, quindi il 50%+1, e se si è raggiunto la maggioranza dei voti validamente espressi, quindi il 50%+1.
Vediamo nel dettaglio i cinque quesiti fondamentali.
Referendum 12 giugno 2022: primo quesito (scheda rossa)
Il primo quesito riguarda l’abrogazione della legge Severino. Essa vieta la candidatura a qualunque carica pubblica per le persone condannate in via definitiva a più di 2 anni di carcere per reati di corruzione, concussione, collaborazione con la criminalità organizzata o organizzazioni terroristiche e per delitti non colposi con pene dai 4 anni in su. Inoltre, la Severino prevede la sospensione della carica per 18 mesi in caso di condanne non definitive o la decadenza in caso di condanna definitiva.
Il quesito presentato chiede di eliminare completamente questa norma, per lasciare la decisione ai giudici caso per caso.
Se dovesse vincere il sì, anche i candidati per reati gravi potranno concorrere per le cariche pubbliche, salvo diversa indicazione del giudice.
Referendum 12 giugno 2022: secondo quesito (scheda arancione)
Il secondo quesito è incentrato sulla limitazione della custodia cautelare. In questo caso si vota per una misura preventiva applicata per limitare la libertà all’imputato durante lo svolgimento del processo in caso di:
- Pericolo di fuga
- Inquinamento delle prove
- Reiterazione di delitti personali oppure legati alla criminalità organizzata
Il quesito chiede quindi di eliminare la custodia preventiva in caso di pericolo di reiterazione del reato per i delitti puniti con un massimo di 5 anni di carcerazione o 4 in caso di arresti domiciliari.
Referendum 12 giugno 2022: terzo quesito (scheda gialla)
Il terzo quesito ha come fulcro la separazione delle carriere di giudici e pubblici ministeri.
In questo caso viene chiesto che venga eliminata completamente la possibilità per i magistrati di cambiare carriera da giudice a pubblico ministero e viceversa, imponendo quindi di dover scegliere in maniera definitiva a inizio carriera se diventare giudice oppure pubblico ministero.
Referendum 12 giugno 2022: quarto quesito (scheda grigia)
La quarta norma da considerare vuole intervenire sulla valutazione dei magistrati effettuata dalla Corte di cassazione e dai Consigli giudiziari. Il quesito vuole quindi estendere il potere di voto sulla valutazione dei magistrati anche agli avvocati e ai professori universitari.
Oggi infatti i magistrati vengono valutati ogni quattro anni da un consiglio disciplinare composto da:
- Magistrati, quindi giudici e pubblici ministeri
- Avvocati
- Professori universitari esperti in materie giuridiche
La formulazione del giudizio vede la collaborazione e la partecipazione di tutte queste figure ma il voto finale spetta solo ai magistrati. Votando sì si esprimerà la volontà di eliminare lo status quo.
Referendum 12 giugno 2022: quinto quesito (scheda verde)
L’ultimo quesito riguarda la candidatura al Consiglio superiore della magistratura. In questo caso si vota per abolire l’obbligo di raccolta firme per i magistrati intenzionati a candidarsi al Consiglio superiore della magistratura. Al giorno d’oggi, per diventare membro del Consiglio, infatti, un candidato o una candidata deve ottenere le firme di almeno 25 magistrati che svolgono un ruolo di supporto alla candidatura. Il quesito propone quindi di eliminare la raccolta firme e permettere quindi al candidato o alla candidata di presentare liberamente una candidatura, senza la necessità di un appoggio.
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